Riccardo Verona – F.lli Verona, Pietrasanta (LU)

Riccardo Verona
Titolare, insieme al fratello Piero, dell’azienda di noleggio Fratelli Verona nel cuore della Versilia. Tre milioni di chilometri d’esperienza. Appassionatamente al volante dall’età di 21 anni, anzi, in realtà, da molto prima.
Segni Particolari:
Accento toscano inconfondibile con cui racconta un infinito repertorio di storie e aneddoti nati dalla sua lunga esperienza su e giù dagli autobus. Autista ufficiale e primo tifoso del Forte dei Marmi Hockey pista.

Come è diventato conducente di autobus?
Ho cominciato da piccino. Il babbo guidava gli autobus di linea e la mamma, che era infermiera, faceva i turni e allora, quando non si poteva lasciar soli me e mio fratello, papà ci caricava sull’autobus e noi non desideravamo altro che provare a guidare. Ho deciso allora che avrei condotto gli autobus. Già a 16 anni dissi al mio titolare – facevo il falegname – che a 21 anni me ne sarei andato per guidare gli autobus e così feci. Quando mi licenziai, il titolare rimase di stucco; non credeva che facessi sul serio, si sa, i ragazzi ne dicono tante… Invece fondai quest’ azienda insieme a mio fratello comprando un primo Volvo usato, poi un Volvo nuovo, poi passai a Mercedes e quando arrivai al 416 HDH Setra mi sentii proprio soddisfatto.
E’ la passione che ci fa andare avanti, non c’è altro modo.

Come nascono le grafiche originali dei vostri autobus?
Cerchiamo di essere originali e di distinguerci, così la gente parla della grafica, l’autobus diventa riconoscibile e si fa pubblicità da solo. All’inizio i motivi erano frutta e conchiglie, ultimamente ci ispiriamo al territorio: Pietrasanta, la Versilia, le farfalle…

Cosa cerca quando acquista un autobus?
Affidabilità e commerciabilità. Siccome cambiamo spesso i mezzi, mediamente ogni cinque anni, quando li scegliamo, dobbiamo essere certi che abbiano poi un buon mercato dell’usato. Setra da questo punto di vista è il top e gli usati si vendono subito; quando abbiamo dato a BusStore il nostro 416 HDH del 2009, volevano acquistarlo addirittura due clienti diversi contemporaneamente…

Titolare, ma anche conducente. Ci racconta un servizio speciale?
Un autista talvolta deve saper fare anche i miracoli. Soprattutto quando iniziai, non c’erano navigatori, telefonini e dovevi imparare a cavartela. Una volta portai un gruppo in pellegrinaggio a Medjugorje; alla frontiera tra Croazia e Bosnia non mi fecero passare perché mancava in autobus il timbro della ditta. Feci arrivare un altro pullman da Medjugorje per portare a destinazione i passeggeri e da solo, in Croazia in tre ore, trovai modo di fare una copia del timbro della ditta e mi ripresentai al confine. I doganieri non credevano che in tre ore fossi tornato in Italia a prendere il timbro, ma alla fine mi fecero passare e raggiunsi il mio gruppo la sera. Tutti, visto il luogo, gridarono al miracolo.

Un’avventura dietro l’altra…
Facevo un servizio per Autostradale Milano, un collegamento da Milano a Viareggio, guidavo un autobus con le bauliere dall’apertura automatica – da allora le sconsiglio sempre.
Apro le bauliere, facciamo il carico, ma prima della partenza si cerca ripetutamente a bordo la signora Maria che sembra non essere risalita; io e il collega decidiamo di non aspettare oltre e di partire, ma per scrupolo, prima di avviarci, controlliamo nelle bauliere e ci troviamo dentro la signora Maria seduta accanto alla sua valigia. Anni dopo, durante un viaggio di lavoro verso Ulm, mi è capitato di sentire raccontare questa storia da un collega di Milano, come se fosse una leggenda metropolitana. Quando gli ho detto che l’autista di quell’episodio ero io, quasi non ci credeva.

L’oggetto più singolare che hanno dimenticato in autobus.
Al ritorno da un servizio a Gardaland mia madre sale per pulire il pullman: dalla cappelliera vede con orrore dondolare un braccio penzoloni con tanto di mano e camicia… era un gadget di quelli che si possono acquistare al parco divertimenti, ma chissà cosa ha pensato mamma lì per lì.

Cosa ama di più della sua professione.
Intanto mi piace guidare il pullman, più che l’automobile. Amo la relazione e la confidenza che nasce con i passeggeri.
Questo lavoro è nuovo ogni giorno, con imprevisti e nuove esperienze, il tempo vola e non guardo mai l’orologio – se non per controllare le ore di guida. In trent’anni di professione non mi è mai pesato alzarmi presto la mattina e non farei cambio con nessun altro mestiere, neppure il direttore di banca.
Mi piacerebbe trasmettere questa passione ai figli, ma siccome sia io che Piero abbiamo tutte figlie femmine, non ci conto troppo.

Altre passioni oltre all’autobus
Con il telefonino acceso 24 ore su 24 non resta tanto tempo libero per coltivare passioni.
Da giovane giocavo a calcio, adesso con l’hockey su pista concilio il lavoro e il tifo sportivo, perché a Forte dei Marmi abbiamo una grande squadra che portiamo in trasferta proprio con i nostri autobus… anzi, dato che questa settimana si giocano le finali, magari diventiamo ancora una volta campioni d’Italia.

L’azienda Fratelli Verona
Dal 1986 si dedica con passione e intraprendenza al turismo locale e internazionale, noleggiando Bus Gran Turismo e vetture con conducente. Dispone di una flotta Setra e Mercedes-Benz che rinnova frequentemente. Sotto la direzione dei fratelli Riccardo e Piero, l’azienda è cresciuta di anno in anno ed ha aperto anche un’agenzia di viaggi. L’azienda ha recentemente acquistato un nuovo S 516 HDH, la cui personalizzazione è ancora una volta all’insegna della leggerezza e dell’armonia: splendide farfalle ad evocare la libertà e la magia del viaggio.

Il video sul sito di Fratelli Verona con Riccardo Verona alla guida di un Setra 516 HDH

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