GENNAIO 2022 – L’elettro-mobilità è una piccola-grande rivoluzione che porta dietro con sé, a cascata, un insieme di conseguenze. In primis, una rinnovata attenzione al sempre centralissimo tema della formazione del personale, tema molto caro in casa EvoBus Italia. Come cambierà il lavoro in officina e in deposito e come muteranno i rapporti tra casa madre, clienti e service partner? Risponde Giovanni Zago, eMobility Consulting and Support di EvoBus Italia, sottolineando con forza due parole chiave: cooperazione e pianificazione.

Cambia il paradigma tecnologico e la formazione diventa centrale: come avete approcciato il tema dell’elettro-mobilità nell’ottica del training?
Con l’avvento dei veicoli a trazione elettrica la formazione ha assunto un ruolo fondamentale, non soltanto per la conoscenza delle nuove tecnologie, ma soprattutto per tutti gli aspetti legati alla sicurezza. Infatti è bene ricordare che lavorare in assistenza, manutenzione e riparazione sui veicoli elettrici, significa anche – per non dire soprattutto – avere a che fare con un “cliente scomodo” come l’alta tensione.
Per queste ragioni in EvoBus per il personale di officina abbiamo configurato un percorso di training che si compone di tre livelli.

Ci spieghi.
Il primo stadio è quello riconosciuto dalle norme CEI (Comitato elettrotecnico italiano, ndr), con le cosiddette PES-PAV-PEI (persone esperte, le persone avvertite e le persone idonee, ndr), che qualifica il personale a un livello standard. Dunque troviamo un secondo e un terzo livello, grazie ai quali formiamo il nostro personale per poter intervenire – con il secondo stadio – sulla rete e sui sistemi ad alta tensione, mentre con il terzo stadio andiamo a specializzare la nostra forza lavoro anche circa lo smontaggio e la riparazione di batterie aperte, operazioni delicate a causa dell’alta tensione.

Quanto crede nella formazione EvoBus?
Tantissimo. La nostra azienda guarda alla formazione come a uno dei suoi punto di forza. Per rendere l’idea posso citare qualche dato.

Prego.
Per specializzare un nostro operaio sull’alta tensione al terzo livello occorrono più di 60 ore di corso in presenza, validate da test di verifica intermedi e finali. Comunque, la formazione non è solamente specializzazione sui nostri sistemi, ma anche responsabilizzazione delle nostre maestranze; infatti, al termine dei corsi di secondo e terzo livello, vengono rilasciate certificazioni che ne qualificano sia la competenza che la responsabilità nell’ambito dell’alto voltaggio.

Come approcciate insieme al cliente il tema della gestione dell’officina, che deve mantenere e riparare i bus elettrici?
Rispondo a questa domande con due parole chiave: cooperazione e pianificazione.

Iniziamo dalla prima…
Oltre a investire sulla formazione del personale di officina, è necessario farlo anche in nuove strutture e strumentazioni capaci di fornire assistenza e manutenzione. Non credo di dire nulla di nuovo dicendo che la principale rivoluzione nelle officine consisterà non più nel sollevare gli autobus per lavorare sul motore – come succede nei mezzi a diesel, vista la posizione del motore –, visto che con i veicoli elettrici occorrerà portare il personale sopra il tetto dell’autobus con piattaforme in grado di soddisfare requisiti di igiene, sicurezza ed ergonomia del lavoro e che permettano l’ottimizzazione del lavoro stesso del personale di officina. Insomma, si tratta di una rivoluzione strutturale. A tal proposito una cosa….

Quale?
Evobus ha intenzione di affrontare questo processo di transizione strutturale, tecnologica e culturale, anche con il supporto della nostra rete, capillare in tutto il territorio italiano, di service partner autorizzati.
Con il supporto dei colleghi della casa madre stiamo formando un team con competenza trasversali, per dare consulenza e supporto tanto ai clienti quanto ai service partner per raggiungere l’adeguato dimensionamento dei luoghi di lavoro attrezzati per i bus elettrici.
È bene unire competenze diverse in quanto le variabili con le quali si dovrà lavorare sono tante e diversificate tra di loro, pertanto è necessario, di volta in volta, comporre degli scenari per definire quali tra le soluzioni identificate possa essere la migliore da intraprendere. Faccio un esempio.

A lei.
Una delle variabili che ci troveremo sicuramente ad affrontare sarà quella dei sistemi e della modalità di ricarica dei veicoli, per cui è essenziale gestire al meglio l’energia elettrica all’interno delle officine e dei depositi.

Quindi la seconda parola chiave: pianificazione. Come pianificare, allora?
È chiaro che per far sì di rendere possibile tutto questo e di lavorare sempre al meglio sia necessario avere un alto grado di pianificazione. Raggiungendo un adeguato livello di cooperazione con i clienti e i service partner autorizzati, insieme a un’oculata pianificazione dei tempi e dei volumi che ci troveremo a fronteggiare, potremo guardare con ottimismo alle sfide alle porte e che ci vedranno sicuramente protagonisti nei prossimi dieci anni.

Ringraziamo Giovanni Zago per quest’interessante conversazione con La Città dell’Autobus.
Sul tema dell’elettromobilità leggi anche:
l’intervista a Michele Maldini, direttore commerciale clienti pubblici EvoBus Italia
l’intervista a Paride Bonvini, Direttore Customer Service & Parts EvoBus Italia

 

 
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