LUGLIO 2020 – Vitalità, passione, amore per gli autobus, pur nella consapevolezza delle difficoltà del periodo; Anna Maria Cicci, la “signora dell’autobus” dell’azienda Autonoleggi Valdera di Lugnano Vicopisano (PI) si racconta in quest’intervista “al femminile”.
Accanto al marito, Nicola Giocoli, dirige l’azienda di famiglia e si occupa del rapporto con i clienti. Al telefono ci risponde con un bell’accento toscano, anche se tiene a ricordare sorridendo le sue origini abruzzesi e un po’ svizzere – lavoriamo con mentalità tedesca. Il lavoro è lavoro, anche se siamo marito e moglie. E siamo rigorosi in tutto, licenze, normative, ecc. –

La vostra azienda ed EvoBus: un rapporto di lunga data…
Altroché. La nostra flotta è interamente EvoBus. Tutti gli autobus granturismo sono Setra e tutti gli scuolabus Mercedes-Benz (qui il post di una consegna Setra della scorsa estate).
La nostra azienda è nata nel 1985 e ancora mi ricordo che in quell’anno venimmo a Modena da EvoBus – il nostro agente allora era il signor Paolo Venturelli – perché mio marito Nicola voleva comprare un usato, il primo Setra. Non le nascondo che non mi piaceva per niente quel Setra, mi sembrava un bussolone paragonato al Mercedes-Benz carrozzato Padane che già avevamo.
Ma sul lungo periodo, Nicola ha avuto ragione. Oggi sono così orgogliosa quando vedo uscire i nostri Setra, con le grafiche particolari con cui amiamo personalizzarli e sono felice che la nostra azienda abbia creduto da subito nelle potenzialità del marchio. Anche oggi mi compiaccio quando vedo che altri colleghi si accostano a Setra; è una conferma delle nostre scelte di sempre.
Oggi ci segue Francesco Foglietta, di cui ho molta stima. Certo, quando ci si siede per le trattative la discussione si anima e si portano avanti i reciproci interessi, com’è naturale, ma Francesco è una bella persona e ci capiamo, forse anche per le nostre comuni origini meridionali.

Com’è entrata in azienda e di cosa si occupa in Autonoleggi Valdera?
Sono entrata per amore di mio marito Nicola, che aveva preso la patente a militare, lavorava come autista in un’altra azienda finché non ha deciso di avviare una ditta propria. Poi, all’amore per il marito, si è unito anche quello per il pullman. Ed è impossibile toglierselo di dosso. D’altra parte per costruire un’azienda ci vogliono tempo e passione. E io l’ho tuttora.
La nostra azienda effettua soprattutto servizi di noleggio a lungo e breve raggio, nazionale e internazionale. Servizi sostituivi del trasporto ferroviario. Escursioni a terra per le crociere e trasporto scolastico.
Io mi occupo di servizi agli autisti e dei preventivi. Curo i rapporti con i clienti.

Quali sono gli aspetti più faticosi e più gratificanti del suo lavoro?
Mi gratifica la soddisfazione dei clienti. Ad esclusione della necessità di essere sempre reperibile – ma è una richiesta comprensibile da parte dei clienti –il nostro lavoro non ha più aspetti faticosi dal punto di vista fisico. Però le preoccupazioni per chi ha responsabilità imprenditoriali sono tante, soprattutto in questo periodo. Non ho mai vissuto una crisi paragonabile a questa del covid ed è difficile non farsi prendere dallo sconforto.

Qual è la situazione a oggi del noleggio da turismo? Quali sono le maggiori difficoltà che vi trovate ad affrontare?
Abbiamo fatto qualche piccolo servizio – ma da 200 chilometri. L’unica attività che sembra tenere è il servizio verso le isole, ma lo condividiamo con altri vettori e l’agenzia, giustamente, suddivide le attività su tutti i quattro vettori locali. Insomma, a parte qualche piccola cosa, è ancora tutto fermo. Noi, che eravamo abituati a lavorare da gennaio a dicembre, abbiamo fatto un solo servizio a giugno e pochi a luglio.
La riduzione della capienza sugli autobus non aiuta; possiamo caricare solo il 60% dei passeggeri. Ma anche dove il limite è stato alzato, gli utenti sono timorosi a viaggiare in autobus e, in questo, i media non ci aiutano perché tendono ad alimentare allarmismo. Sinceramente, faccio ancora fatica a vedere la luce in fondo al tunnel.

Quali strategie pensate di adottare per i mesi a venire?
Innanzitutto, ci siamo preoccupati dei nostri collaboratori, circa una decina. L’azienda è fatta anche dagli autisti e da tutti i dipendenti. Sono risorse fondamentali e abbiamo voluto anticipare loro gli importi della cassa integrazione che non è ancora arrivata. Questo si aggiunge al versamento dei contributi sugli stipendi, mai sospesi nonostante il fermo.
Siamo inoltre entrati a far parte del Comitato Bus Turistici Italiani con cui speriamo di sensibilizzare le istituzioni sulla situazione del nostro comparto: confidiamo in contributi a fondo perduto che ci consentano di attraversare la crisi.
Il 23 febbraio io ero a Napoli con un gruppo e quel giorno sono cominciati gli annullamenti; a marzo abbiamo perso tre pellegrinaggi a Medjugorje e tutte le gite delle scuole. Avevamo previsioni di +8% per i servizi alle navi da crociera e si è tutto fermato.
Non si sa ancora nulla dei trasporti scolastici a settembre. Al momento abbiamo solo ricevuto una PEC con l’annullamento del contratto di appalto.
E’ difficile non essere preoccupati.

Pensa ci sarà una ripresa del turismo interno per l’estate 2020?
E’ possibile, ma prevedo saranno viaggi individuali e familiari in automobile, non tour in autobus. Le persone preferiscono alloggiare in piccoli b&b, non negli hotel a maggiore capienza con cui solitamente lavoriamo.

Eppure ci sono anche segnali che invitano a pensare con fiducia al futuro, come la nuova azienda che avete costituito recentemente.
Sì, il 20 febbraio, insieme a mio figlio Simone di 31 anni, abbiamo costituito una nuova ditta: Viaggi Valdera srl.
Simone è stato dipendente di Autonoleggi Valdera dalla fine delle superiori, da 12 anni lavora con noi ed ha deciso di fare questo passo imprenditoriale. I giovani guardano al futuro con maggiore leggerezza e fiducia e Simone ha portato in azienda l’innovazione di cui c’è sempre bisogno. Abbiamo anche una figlia, che però ha scelto di impiegarsi nelle ferrovie; sempre settore trasporti, ma preoccupazioni diverse rispetto alla gestione di una ditta propria.

In cosa nel lavoro pensa che le donne abbiano “una marcia” in più?
Sicuramente una sensibilità maggiore nel rapporto con i clienti.

Una passione, oltre gli autobus, che coltiva nel tempo libero.
Adoro viaggiare. Accompagno i gruppi per lavoro, ma anche quando possiamo prenderci qualche vacanza, in periodi di bassa stagione come novembre, continuo a viaggiare – in auto o in aereo per raggiungere mete lontane.

Grazie a Anna Maria Cicci per quest’interessante conversazione.

 
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