Il viaggio EvoBus sulla strada della sostenibilità.
Viaggiare in autobus è di per sé una scelta ecologica.
Il bus è l’asso di briscola della mobilità sostenibile: unisce i vantaggi del trasporto collettivo con un impatto ambientale sempre più contenuto e riduce la congestione stradale perché può sostituire 30 vetture, occupando su strada lo spazio di tre. Un passeggero che si sposta in autobus, lasciando l’automobile in garage, risparmia C02 e l’ambiente ringrazia.

Questo è il racconto di un “viaggio ecologico” che deve moltissimo alle evoluzioni degli ultimi decenni: gli autobus di oggi rispetto ai modelli del passato sono incredibilmente “virtuosi” per consumi, emissioni e inquinamento acustico. Dal 1990 ad oggi, le emissioni prodotte dagli autobus si sono ridotte del 98% grazie all’impegno verso la sostenibilità di tutto il settore.
Ed è storia recente.

Scarichi più “puliti”: non solo una questione di marmitta.
Oggi è in vigore la normativa Euro VI e l’ambiente è una priorità condivisa, ma fino al 1995 non esistevano disposizioni anti-inquinamento. Questi ultimi vent’anni hanno visto crescere la sensibilità intorno a questi temi e segnato un’evoluzione rapida verso la sostenibilità del trasporto su gomma. Un impegno che EvoBus ha preso molto sul serio, investendo in ricerca tecnologica e ottimizzando i propri mezzi sempre in ottica di sistema; anche quando per rispondere alle normative sarebbe bastato semplicemente modificare la marmitta, Mercedes ha scelto di agire su motore, gestione del motore e trattamento dei gas di scarico.
Il must: anticipare ampiamente gli obblighi di legge e ridurre consumi e impatto.

La logica stessa dei motori diesel Mercedes-Benz è stata rivoluzionata.
Siamo passati dal motore EDC (elettronica e meccanica) con cui erano equipaggiati i veicoli pre-euro, al motore PLD ai tempi di Euro III, fino a introdurre una logica completamente nuova a partire dal 2012 con i motori Common Rail per anticipare gli standard Euro VI.
Contemporaneamente si è evoluta la marmitta, che ha assunto funzioni sempre più attive: da semplice “silenziatore” in epoca pre-euro, a dispositivo per “trattenere le polveri con filtri antiparticolato DPF” ai tempi di Euro II ed Euro III, fino a trasformarsi da Euro IV in poi in “marmitta intelligente” con la riduzione catalitica selettiva (SCR): all’interno della marmitta, mediante il dosaggio intelligente di liquido AdBlue che contiene ammoniaca, avviene una reazione chimica di idrolisi che trasforma gli ossidi di azoto, i famigerati NOx, in vapore acqueo e azoto. A quest’innovazione è stato aggiunto, in epoca Euro VI, un ulteriore filtro – ASC finale – che trattiene l’eventuale ammoniaca inutilizzata nella fase precedente.
Anche l’elettronica ha offerto un contributo prezioso a servizio dell’ambiente, accompagnando l’evoluzione del motore con software e centraline sempre più performanti, in grado di monitorare e gestire informazioni relative a materiali, liquidi e temperature. La gestione elettronica dei gas di scarico, fino ai veicoli Euro V integrata nella centralina motore, con le tecnologie Euro VI diventa un sistema indipendente.

Ecologia a bordo e non solo.
La sostenibilità non è un capitolo che riguarda solo consumi ed emissioni. E’ un valore che EvoBus Italia afferma in tutte le proprie scelte: lo dimostrano l’applicazione severissima e intransigente delle norme di smaltimento, il passaggio rapido dalle vernici a solvente a quelle all’acqua, l’introduzione nelle pavimentazioni degli autobus di colle ad acqua, che oggi rappresentano il 70% a tutto vantaggio per la salute dei manutentori, l’adozione per gli impianti di climatizzazione di fluidi refrigeranti sempre meno nocivi per l’ambiente, da R22 a R124a, senza tuttavia rinunciare mai alla sicurezza.

Da sempre “alternativi”
Il tema è fra i più attuali, tuttavia non vi sorprenderà sapere che l’attenzione alle trazioni alternative ci accompagna da 20 anni.
Quando nasceva EvoBus Italia, in Mercedes-Benz già si faceva ricerca sui primi veicoli a celle combustibili e anche la produzione di serie degli autobus urbani era destinata ad accogliere rapidamente veicoli a metano, ibridi (diesel ed elettrici), a biodiesel… già nel 2008, circolava il Citaro ad idrogeno.

Il futuro dell’evoluzione ecologica sembra indirizzato all’ulteriore riduzione dei consumi e delle emissioni, ma anche all’autoproduzione energetica a bordo.
Anche sulla strada dell’autobus “verde” EvoBus è destinata a viaggiare molti chilometri avanti, grazie alle grandi potenzialità del Gruppo Daimler in termini di ricerca e innovazione.

Grazie ai formatore Emanuele Cavallini per la collaborazione nella redazione di questo articolo.

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