Gli autobus Setra nella storia di EvoBus.
Quando in una qualsiasi stazione di servizio della rete autostradale parcheggia un Setra serie 500 con targa nuova… immancabilmente i conducenti degli altri autobus in sosta si avvicinano, osservano, si spostano discretamente per ammirare la macchina da ogni prospettiva e, intanto, l’autista del Setra spegne il motore, si pettina e si prepara a scendere con un certo orgoglio.
In questa scena che si ripete spesso c’è molto del sentimento che accompagna da sempre il brand della Kappa: eccola, la Rolls Royce dell’autobus, le linee più copiate di una borsa di Louis Vuitton, impensabili optional chic, come i vasi da fiori sui montanti per i matrimoni o i distributori di essenze, una valorizzazione dell’usato che trasforma un autobus in un investimento a lungo termine… ma oltre l’heritage, il marchio Setra racconta anche una tradizione di eccellenza e di prossimità al cliente che EvoBus Italia ha accolto completamente.
Vent’anni di EvoBus raccontati dalla parte di Setra.
Quando avvenne la fusione dei marchi Mercedes-Benz e Setra, si unirono due aziende dalla struttura molto differente: Mercedes-Benz era un colosso multinazionale dell’automotive, Setra un’azienda bavarese che esportava in tutto il mondo, il cui presidente, il signor Kässbohrer, salutava e conosceva i propri clienti uno per uno. Setra era l’opposto di una multinazionale: storicamente una carrozzeria geniale che acquistava motori da altre case costruttrici, ma che inventava moltissime soluzioni, tra cui, nel 1951, il primo autobus autoportante da cui deriva il nome Setra (acronimo di due termini della lingua tedesca, “Selbst” e “Tragend” che significa “si porta da sè”).
Separati in casa
Quando vennero acquisiti dal gigante Mercedes-Benz, gli uomini del team Setra si sentirono come gli indiani assediati nella riserva, si tatuarono la Kappa sui bicipiti e rafforzarono ulteriormente il senso di appartenenza e le peculiarità che contraddistinguevano Setra. I due brand all’inizio vivevano come “separati in casa”, secondo la “strategia dei due marchi”: due distinte reti commerciali, due distinti back-office, accesa competizione tra i marchi che, in ottica di Gruppo, portò allo sviluppo di due target di clientela differenti, senza che un brand cannibalizzasse l’altro. Fu una scelta vincente che moltiplicò per Daimler Buses il mercato potenziale.
In EvoBus Italia si ricordano momenti di commozione quando sull’officina venne smontata l’insegna Setra e sostituita con quella di Gruppo. Sulla prima carta intestata le icone della Stella e la Kappa erano affiancate, ma separate da una sottile linea grafica – nella realtà si traduceva in una distinzione netta. Avvenivano allora scene che oggi fanno sorridere: clienti che nei corridoi EvoBus con aria circospetta cercavano di raggiungere il commerciale del marchio cui erano interessati in quel momento, senza farsi scorgere dal commerciale dell’altro marchio, che magari aveva l’ufficio poco lontano.
La fine delle “ostilità” è arrivata progressivamente, man mano che i vantaggi della fusione diventavano evidenti sui nuovi modelli, ed è stata sancita intorno al 2010 con il rinnovamento della rete commerciale mentre, a livello centrale, il Gruppo ha dismesso le direzioni generali dei due marchi che agivano indipendentemente e con obiettivi autonomi, a favore di un’unica strategia e dirigenza per entrambi.
Oggi in EvoBus Italia le due reti di vendita Setra e Mercedes-Benz, costituite non più da agenti, ma da dipendenti diretti EvoBus, collaborano in piena sinergia.
Quando la creatività Setra incontra la Ricerca e Sviluppo Mercedes nascono autobus rivoluzionari.
Quando EvoBus inaugurò la filiale italiana Setra commercializzava la serie 300. Aveva già abituato tutti a dotazioni top: per prima aveva istallato l’ABS, disponibile già nel ‘95 nella serie 200. Era un dispositivo così avanzato che, all’inizio, doveva essere disabilitato al momento dell’omologazione perché gli ispettori della motorizzazione, abituati a vedere il segno della frenata sull’asfalto, guardavano con sospetto l’assenza della traccia di gomma.
Setra fu la prima anche a istallare l’ASR, il rallentatore idrodinamico ed altre configurazioni che oggi sono diventate standard.
Ma l’anno della grande meraviglia è il 2001 quando viene presentata la serie 400, primo risultato del lavoro congiunto di Setra e Mercedes: i fantasiosi ingegneri Setra avevano potuto collaborare con la ricerca Mercedes, utilizzando le grandi spalle della multinazionale automotive, con enormi vantaggi per entrambi i marchi. Quando venne tolto il velo sul Setra 400, alcuni nostri agenti addirittura si commossero e tutto il settore riconobbe in quel modello un nuovo benchmark.
Lo sviluppo successivo dei prodotti Setra e Mercedes è stato complementare e sinergico, con gamme prodotti diverse, rivolte a differenti target di mercato, moltiplicando per entrambi le possibilità commerciali. Mentre Setra nasce con gli autobus per il noleggio, sviluppando successivamente l’interurbano, Mercedes-Benz nasce sul trasporto di linea per poi creare modelli turistici di grande successo. A Setra resta comunque una grandissima vocazione per gli autobus Granturismo nel quali offre un’enorme varietà di personalizzazioni possibili.
Setra è da sempre l’autobus che il noleggiatore sogna di acquistare “prima di andare in pensione”, l’autobus super top per chi vuole differenziarsi dalla concorrenza sul piano del comfort e dell’esclusività, in un settore in cui – scomparso l’obbligo di licenza e ridotta la fidelizzazione del cliente – proprio l’esclusività rappresenta una precisa scelta strategica adottata con successo da molti noleggiatori. E dopo aver guidato un Setra ed essersi abituato ai suoi standard non è facile tornare ad autobus di fascia business.
Grazie a Michele Maldini per la collaborazione nella redazione di questo articolo.
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