Abbiamo chiesto di raccontarci questi 20 anni EvoBus Italia non solo ai clienti, ma anche ai collaboratori che sono con noi dal 1996.
Per raccogliere la prima intervista non è stato necessario allontanarsi molto dalla redazione de La Città dell’Autobus, infatti una veterana EvoBus l’abbiamo trovata proprio qui, all’ufficio marketing: Giovanna Lusvardi, responsabile marketing EvoBus Italia.
Entrata in azienda fin dalla fondazione come assistente alla direzione commerciale, è stata in questi 20 anni “la signora della comunicazione EvoBus”, tosta, sorridente e affascinata dagli autobus e dal loro mondo.

Cosa ricorda dei primi mesi di lavoro in EvoBus?
Ricordo tutto, perfino cosa indossavo il primo giorno di lavoro e la lunga treccia di capelli sulla schiena che portavo. Avevo più di 30 anni, un figlio e un’esperienza precedente alle Padane, sempre nel settore degli autobus.
Ricordo un clima frenetico e stimolante: nella neonata EvoBus Italia eravamo in pochi e ci occupavamo di tutto – dai dgm, alle provvigioni, alle lettere – non esisteva l’e-mail e questo oggi sembra proprio incredibile. Lavoravamo oltre 12 ore al giorno, ma il tempo volava perché eravamo tutti gratificati dal piacere e dalla responsabilità di costruire un’azienda nuovissima.
Poi ci si divertiva – non sono mancati scherzi goliardici rimasti leggenda – e le ore di lavoro, anche se erano tante, non pesavano.

Ricorda un collega dei primi anni…
Sono appena stata in mensa con la mia collega Tullia. Siamo amiche e colleghe di lunga data; lei entrò in EvoBus due mesi dopo di me, nell’ufficio commerciale. Abbiamo sempre avuto molte cose che ci legavano, a cominciare dai figli della stessa età.

Nel suo lavoro, qual è stata la rivoluzione di questi 20 anni?
Sicuramente l’e-mail e la possibilità di scansionare immagini e inviarle con un clic.
Per me che mi occupo di eventi, grafica e bozzetti questa possibilità ha incredibilmente semplificato la comunicazione con fornitori e colleghi.

La prima e l’ultima cosa che ha imparato nel suo lavoro?
La prima cosa che imparai quando cominciai a lavorare dopo la laurea suona davvero antica: mettere la carta carbone. La più recente è l’esperienza che ci stiamo costruendo nel mondo dei social.

Una sfida professionale che ricorda con molta soddisfazione?
Forse l’evento “La Città dell’Autobus” che organizzammo qui a Modena nel 2010. Fu progettato, studiato e realizzato in un momento particolare della mia vita personale e il successo che ebbe l’evento in quelle circostanze per me fu doppiamente importante.
Ma è difficile citare un progetto piuttosto che un altro, perché del mio lavoro mi piace tutto, davvero: l’azienda, le mie mansioni che con la loro varietà e creatività mi offrono continui stimoli per crescere professionalmente, e poi mi piacciono gli autobus, non farei cambio con nessun altro settore.

Qual è il suo modello d’autobus del cuore?
Sono tutti come figli, non faccio preferenze…

Un augurio per i prossimi 20 anni, per lei e per EvoBus
Prosperità e salute, per entrambi 🙂

 
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